Dedicato ai Nonni

Ieri una mamma mi diceva:

«Sono preoccupata per mia suocera. Lei vive da sola da tanti anni, da quando è rimasta vedova. Però prima usciva per la spesa, andava in chiesa per la Messa, i nipoti andavano ogni settimana a mangiare da lei e anche noi facevamo lo stesso alla domenica. Ora si sente molto sola, in certi momenti la sento proprio giù, perché anche quei pochi contatti sociali che prima la tenevano emotivamente viva, in questi giorni le stanno mancando.»

Sappiamo che gli anziani sono i più colpiti da questa emergenza: prima di tutto a livello sanitario, ma anche a livello umano, relazionale.

Vi prego: non dimenticavi dei vostri nonni e dei vostri anziani.
Sì, lo so che non ve ne dimenticate.

Ma non sto parlando solo dei vostri nonni, ma dei nonni in generale.
Anche dei nonni che non hanno nipoti, cioè degli anziani che hanno poche persone intorno che in questi giorni si preoccupano per loro.

Se i vostri nonni hanno whatsapp, non chiamateli soltanto, provate anche a video chiamarli.
E poi pensate a tutti gli altri anziani che conoscete, se qualcuno è particolarmente solo.

Mi è sempre piaciuta questa frase:

La parrocchia deve essere la famiglia di chi non ha famiglia.

Ognuno di noi può essere figlio e nipote di chi non ha figli né nipoti.

Adottate un anziano, o due, o di più, specialmente qualcuno che è solo o ha i suoi cari lontani.
Chiamatelo, fatevi sentire, chiedetegli se ha bisogno per la spesa, chiedetegli anche soltanto come sta vivendo questi giorni.

Ognuno di noi può essere figlio o nipote di chi non ha figlio o nipoti, o non li ha vicini.

Gli anziani hanno sempre bisogno di noi, in questo momento ne hanno ancora di più.

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