RABBIA: 4 errori da non fare quando comunichiamo con una persona arrabbiata

Immagina di trovarti davanti ad una persona ubriaca. Ubriaca persa. Ti metteresti mai a ragionare con lei?

Credo di no, perché sappiamo bene che durante una solenne sbornia è come se l’alcol prendesse il sopravvento sulla razionalità, rendendo inutile ogni tentativo di ragionamento.

In modo analogo, nel momento in cui una persona diventa preda della rabbia, è come se fosse sequestrata dalla rabbia stessa: non è più la persona che parla, ma è la sua rabbia.

È proprio così che nel suo famosissimo libro Intelligenza Emotiva, Daniel Goleman chiama la rabbia: “sequestro emotivo”.

Ma in che senso la rabbia sequestra la persona?

Le moderne neuroscienze hanno dimostrato che il nostro cervello è come se fosse a più livelli.

I vari livelli del nostro cervello

C’è un livello più primitivo, più antico, che corrisponde ad una parte del cervello chiamata amigdala. È una parte molto reattiva, immediata, istintiva. È quella parte del nostro cervello che ci fa saltare non appena sentiamo un rumore improvviso, o quando ci troviamo di fronte ad un pericolo.

Voglio dire: se sei di fronte ad un leone, non ti metti a ragionare, ma scappi, perché se ti mettessi a ragionare potrebbe già essere troppo tardi.

E se questo accade, devi ringraziare l’amigdala, che è anche sede di emozioni come la paura e anche la rabbia.

C’è poi una parte più riflessiva del nostro cervello, chiamata corteccia cerebale, sede del pensiero riflessivo e del ragionamento.

Nel momento in cui una persona è preda della rabbia, il livello più istintivo è pienamente attivo, mentre il livello riflessivo è come se fosse scollegato.

Ora, tornando al paragone di prima, se vogliamo ragionare con un ubriaco, dobbiamo attendere che passi la sbornia.

Scarica il PDF gratuito
L'Arte del Perdono
che rinnova la tua Vita

Ricevi subito il PDF di più di 50 pagine sull'arte del Perdono
e tutte le novità per comunicare meglio.

Invalid email address
Potrai cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento

Idem per la rabbia: finché non passa il picco della rabbia, inutile tentare di ragionare.

Nel momento in cui sei di fronte ad una persona arrabbiata, non conta la confidenza o la conoscenza, non conta il modo che abitualmente utilizzo per comunicare con lei.

Se la persona è arrabbiata, è arrabbiata: in quel momento è questo quello che conta; per poter ragionare è necessario che esca da quello stato di ubriacatura emotiva.

Dunque, riepilogando ecco cosa non serve:

1 – Ragionare

Inutile ragionare: con una persona ubriaca c’è poco da ragionare.

2 – Dirgli di stare calmo

“Keep calm”. No. Quelle magliette fanno anche sorridere, ma alla prova dei fatti, dire ad una persona arrabbiata di stare calma, ha soltanto una conseguenza certa: si arrabbierà ancora di più.

3 – Urlare ed arrabbiarci a nostra volta

La rabbia è un’emozione ad alta attivazione corporea, e non so a te, ma se quando sono arrabbiato la persona di fronte a me urla a sua volta, le tipiche attivazioni corporee della rabbia (battito accelerato, agitazione, stato di ansia generale) aumentano ancora di più.

4 – Non lasciarsi coinvolgere in un rapporto simmetrico, alla pari

Quando ad esempio ti relazioni con un bambino che fa i capricci, non ti metti a contrattare alla pari con lui, come faresti quando discuti con un amico o con il tuo partner su dove andare in vacanza.

Se ti metti a discutere alla pari con una persona durante il picco emotivo della sua rabbia, rischi soltanto di precipitare anche tu nella rabbia e di far crescere la sua ancora di più, creando un’escalation emotiva in cui crescerà la rabbia di entrambi.

Queste le cose da non fare, ecco invece 4 attenzioni da avere quando comunichiamo con una persona arrabbiata.

Le persone felici riescono a comunicare bene con tutti.
Clicca qui se vuoi migliorare la qualità della tua comunicazione.