Il Diario della Gratitudine – ft. Assunta Corbo

Ok, è vero: il diario della gratitudine è un tema molto di moda, e potete trovare su internet molti video e articoli che ne parlano.

Tra tutte le persone che ne parlano, forse una che ne parla più di tutte è Assunta Corbo, ha anche scritto un libro sulla gratitudine: “Dire, fare… ringraziare. Abbiamo sempre un motivo per essere grati“: libretto breve, semplice, pratico, utile, che mostra in modo profondo tutti i benefici della gratitudine.

La gratitudine è una cosa pazzesca, se iniziamo a viverla, ci cambia letteralmente la vita!

Anche Gesù era una persona che viveva la gratitudine in modo pieno: era sempre pronto ad andare incontro agli altri con il sorriso, trattando tutti con amore ed accoglienza; era anche aperto allo stupore nei confronti della vita e dell’amore, di cui un limpidissimo esempio è quella splendida pagina del capitolo sesto di Matteo:

“Non preoccupatevi del cibo o del vestito: guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, eppure il Padre celeste li nutre; e così i fiori del campo: non lavorano e non filano, ma hanno splendidi vestiti colorati. E non farà così anche il Padre celeste per ognuno di voi? Non affannatevi dunque per il domani”.

Matteo 6

Direte: che c’entra la gratitudine in tutto questo? Beh, io credo che gratitudine significhi avere sempre gli occhi aperti sul presente per accorgerci che Dio ci dona sempre un’immensità di cose di cui spesso neppure ci accorgiamo!

Potrai dire:

“Guarda, tutt’altro: io ho chiesto una cosa a Dio, ma non me l’ha data”.

Il problema è sempre lì: finché ci focalizziamo su ciò che ci manca, ovvero sul futuro, saremo sempre infelici.

Oppure possiamo pensare al passato, a ciò che non abbiamo più, o ai nostri errori, e cadere quindi nel rimpianto, nel senso di colpa, nella recriminazione o nella lamentela; atteggiamenti che, tra l’altro, non portano a nulla.

Se invece sappiamo guardare al presente, ci renderemo conto che la vita ci ha donato infinite cose che non ci siamo mai neppure sognati di credere.

La gratitudine è proprio quell’atteggiamento di attenzione al presente che ci permette di ritrovare serenità.

Ma oggi vorrei parlarvi in particolare di uno dei pallini di Assunta Corbo: il Diario della Gratitudine, di cui parla lungamente in diversi video sul suo canale youtube, ovvero un diario su cui annotare, giorno per giorno oppure due o tre volte alla settimana, almeno 3 cose della giornata per le quali siamo grati.

In un altro video vi dicevo che bastano 3 minuti per ritrovare la serenità: 3 minuti in cui ci focalizziamo su alcune cose per le quali possiamo essere grati, dalle più semplici alle più alte.

Chi ha provato quell’esercizio, ha testimoniato che funziona. E quindi pensate: se 3 minuti di gratitudine possono farci ritrovare la serenità, quali cose meravigliose potrebbero accadere nella nostra vita se riuscissimo a far diventare la gratitudine un’abitudine quotidiana?

Un conto è ritrovare la serenità grazie ad un esercizio di tre minuti, un conto è non perderla mai più.

Un conto è diventare consapevoli di tutto ciò che abbiamo, e un conto è trasformare questa consapevolezza in un’abitudine mentale che può veramente cambiarci la vita.

Quindi, in cosa consiste il Diario della Gratitudine? Semplice.

Consiste nel procurarsi un diario e nello scriverci ogni giorno, per almeno 3-4 minuti, alcune cose per cui ringraziare durante la giornata.

Quante cose? Boh, vedi tu, ma direi almeno 3 cose, senza eccedere: anche perché meglio tre cose al giorno per un mese, che scrivere un giorno 20 cose e poi per un mese non scrivere nient’altro.

In queste cose, meglio essere maratoneti lenti ma costanti che centometristi che fanno il record e poi si fermano spompati.

Se lo farai, ti renderai conto di una lenta trasformazione che giorno dopo giorno si radicherà sempre di più nella tua vita, come ha dimostrato il dott. Robert Hammons dell’università di Berkely in California, che da oltre 20 anni studia i benefici della gratitudine.

In una sua nota ricerca, ha diviso un tot di persone in due gruppi; ad uno ha fatto tenere il diario della gratitudine, all’altro no. Dopo tre settimane, il gruppo che teneva il diario è risultato più sereno, più felice e anche più aperto e desideroso di mettersi al servizio degl ialtri: se sei grato, ti senti ricco; e se ti senti ricco interiormente, hai voglia di donare.

Ed ecco infine alcune indicazioni pratiche perché il Diario della Gratitudine possa diventare un’abitudine che trasforma veramente la vita:

1 – Cerca di essere il più possibile specifico.

Non solo “che buona cena ho fatto”, ma “che buono il sugo con i maccheroni”. Non solo “che bella passeggiata”, ma “che meraviglia il colore e il profumo di quel fiore”.

2 – Scrivi soprattutto cose che non puoi acquistare.

Ci sono migliaia di cose che non possiamo né pagare né acquistare, che non hanno prezzo: la salute, la meraviglia del corpo umano, il sole, la pioggia…

3 – Focalizzati sulle persone più che sulle cose

Accorgendoti di tutte le persone intorno a te che arrichiscono e danno valore alla tua vita.

4 – Cerca di accorgerti delle sorprese.

Ogni giorno ci accadono tante piccole cose inaspettate che se riconosciute sanno veramente trasformare la giornata: un incontro inatteso, un sorriso, una persona che ti ha fatto un dono o un piacere inaspettato.

5 – Infine, continuiamo a goderci e ad essere grati di ciò che sta finendo.

Bellissima quest’ultima raccomandazione di Assunta Corbo, mi ha veramente toccato. Ti è mai successo di goderti una vacanza di 7 giorni… soltanto fino al quinto giorno, per poi passare gli ultimi due giorni con il rimpianto perché ormai la vacanza sta finendo? Ci perdiamo così la possibilità di essere grati per 2 giorni in più 😉

Se riuscirai a compilare il Diario della Gratitudine con regolarità per qualche settimana, ti accorgerai di diventare sempre più sensibile a tutta la vita intorno a te: la gratitudine diventerà per te una seconda pelle e la consapevolezza di tutti i doni di Dio attorno a te ti darà una serenità profonda e duratura.

Credo che il Diario della Gratitudine possa anche essere visto come una forma di preghiera: ogni volta che ci accorgiamo di qualcosa di bello e diciamo grazie, quel grazie può diventare un grazie a Dio.

Non so se succede anche a te, ma credo che tante volte la nostra preghiera è una preghiera di domanda: quante cose chiediamo a Dio! Certo, è stato Gesù stesso che ci ha detto che dobbiamo chiedere, e chiedere con insistenza.

Ma la preghiera di ringraziamento, colma di gratitudine per il miracolo dell’esistenza, del suo amore e di tutti gli attimi di vita che ci sono regalati, credo sia la preghiera più bella che possiamo innalzare a Dio.

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