Litigare fa bene. Favorisci nei bambini una comunicazione migliore

  • “Bambini, smettetela subito di litigare!”
  • “Insomma, chi ha iniziato questa volta?”
  • “Forza, fate subito pace!”

Mai dette frasi di questo tipo? Quando due bambini litigano, come adulti andiamo sempre un po’ in crisi.
E spesso ci accorgiamo che i nostri interventi spesso non risolvono niente.

Ecco perché vi voglio parlare del metodo Litigare bene, ideato da Daniele Novara. Ne parla nel libro Litigare fa bene. Insegnare ai propri figli a gestire i conflitti, per crescerli più sicuri e felici.

Si tratta di un metodo in 4 passi: se imparerete a metterli in pratica tutti, con costanza e determinazione, vedrete che accadrà qualcosa di magico.

No, non magico nel senso che i bambini non litigheranno più, ma impareranno a vivere i litigi in modo diverso, e soprattutto acquisiranno competenze relazionali nuove.

Come mai i litigi ci spaventano così tanto?

Effettivamente esiste una sorta di tabù rispetto ai litigi: come mai gli adulti fanno così fatica a sopportarli e ad accettarli?

Innanzitutto a causa del proprio vissuto: i litigi dei bambini a volte riportano alla nostra memoria litigi che ci hanno fatto soffrire da bambini… magari anche a causa delle relative punizioni; paradossalmente, sono proprio le punizioni o comunque l’intervento degli adulti che impediscono ai bambini di evolvere proprio attraverso il litigio!

Ma sopratutto, siamo portati a considerare il litigio come un male, qualcosa di sbagliato e il bambino che litiga come un bambino cattivo.

Ecco allora un tabù che occorre rompere con forza: litigare non è un male! Litigare è una forma di conflitto che il bambino deve imparare a gestire; anche perché aiutare un bambino a litigare nel modo giusto gli fornisce un antidoto alla violenza.

Proprio così: il bambino che impara a litigare nel modo giusto, sarà un adolescente ed un adulto meno incline alla violenza come forma di risoluzione del conflitto! Facciamo allora un po’ di chiarezza riguardo ai termini:

  • Nella violenza, c’è la la volontà di risolvere il conflitto tramite il danneggiamento intenzionale e l’eliminazione dell’avversario.
  • Il conflitto, invece, è una forma di contrasto in cui si fanno valere le proprie ragioni e si affrontano i problemi senza voler distruggere il rapporto, e portando la relazione ad uno sviluppo nuovo.

I bambini che non imparano a litigare rimangono in una sorta di “carenza conflittuale” e da grandi potrebbero faticare ad avere rapporti sereni: non saranno in grado di gestire nel modo giusto la conflittualità sempre presente in ogni rapporto.

Il cuore del metodo: due passi avanti, due passi indietro

Eccoci quindi al cuore del metodo LITIGARE BENE, che consta di 2 passi indietro e 2 passi avanti.

Primo passo indietro: non cercate il colpevole. “Chi è stato? chi ha iniziato?” Inutile cercare il colpevole, per il semplice motivo che nei litigi infantili… il colpevole non c’è! Ci sono soltanto due bambini che stanno discutendo per qualche motivo.

Come adulti, abbiamo un’idea di colpevolezza da cui i bambini sono ancora distanti. Il problema non è trovare il colpevole; piuttosto, occorre saper trasformare il litigio in occasione di apprendimento relazionale.

Secondo passo indietro: non fornite la soluzione al litigio. Se l’adulto impone una soluzione dall’alto, i bambini ci si potranno anche adeguare inizialmente, ma la pace raggiunta poserà su basi ben poco stabili.

Le nostre soluzioni ai litigi infantili, spesso non funzionano perché partono da presupposti di giustizia a misura di adulto, completamente diversi da quelli dei bambini.

Ed eccoci finalmente ai due passi in avanti!

Primo passo avanti: fate parlare i bambini tra loro del litigio. Invece di bloccarlo, fategli esprimere le ragioni del loro litigio, fateli parlare, fategli raccontare nel dettaglio tutto ciò che è accaduto ed esprimere le emozioni che stanno vivendo: fateli comunicare tra loro.

Se le emozioni non vengono espresse, rimangono come chiuse da un tappo… e magari scoppieranno magari in modo ancora più forte alla prossima occasione.

Attenzione, avvertenza per gli adulti: più i bambini sono piccoli, più i loro ragionamenti ci sembreranno contraddittori ed incomprensibili. Non importa: ciò che importa è che abbiamo la possibilità di esprimersi.

Secondo passo avanti: favorite il raggiungimento di un accordo. I bambini sono molto interessati a trovare un accordo, perché, alla fine, a loro non interessa litigare… ciò che a loro interessa è tornare a giocare o a fare l’attività che stavano facendo.

Provate, e vi stupirete dei modi, a volte anche bizzarri, che i bambini troveranno per raggiungere un accordo.

Un esempio di applicazione del metodo Litigare bene

Ecco un esempio fantastico!

Rosa di 5 anni sta disegnando, e si lamenta che Dario, il fratello di 3 anni, gli ha fatto una rigaccia sul foglio. Dario dice che voleva solo aiutare a colorare.

Se l’adulto interviene, è facile che proponga soluzioni di questo tipo:

  • Avanti, dai, usate i colori un po’ per uno
  • Mettete via i colori, così imparate a non litigare per cose del genere
  • Dario, chiedi scusa a Rosa
  • Rosa, dai, fai colorare un po’ anche Dario.

La mamma invece conosce il metodo LITIGARE BENE, e allora non interviene e non dà a Rosa e Dario nessuna soluzione né direttiva.

Chiede invece a loro di trovare un accordo; i bambini parlano un po’ tra loro, poi vanno dalla mamma, e ascoltate quale accordo hanno raggiunto, quando l’ho letto sono rimasto sbalordito!

“Abbiamo deciso che quando Dario vuole aiutarmi a fare un disegno me lo deve chiedere, così io gli dico che colori usare e come colorare!”.

Rosa (5 anni) e Dario (3 anni)

Non è fantastico? Semplice, lineare… lineare per loro, non certo per noi adulti! Ma ciò che importa è che la soluzione l’hanno trovata loro!

In questa soluzione non c’è nessun senso di giustizia o equità superiore, noi adulti diremmo che non c’è nessuna logica dietro… Ed è proprio questo il punto: ciò che conta è lasciar discutere i bambini con gli strumenti che hanno, perché arrivino ad una soluzione a loro misura!

Per favorire una ritualità, può essere utile usare un angolo della casa (o della classe), chiamando “l’angolo dei conflitti”, e invitare i bambini a scrivere gli accordi raggiunti per conservarli in un’apposita scatola.

E in caso di ragazzi più grandi?

In caso di ragazzi più grandi, invitarli a trovare un accordo di qualche tipo, li aiuterà a capire che anche se hanno litigato pesantemente, devono trovare comunque il modo di convivere; la soluzione non è l’eliminazione dell’altro, ma il trovare un qualche accordo che permetta loro di continuare a vivere serenamente, rispettando comunque l’esistenza dell’altro.

Litigare fa bene: lettura consigliatissima, che suggerisce un modo nuovo di approcciare il problema dei litigi infantili, soprattutto perché ricorda a noi adulti che i bambini non sono adulti in miniatura; i bambini sono bambini, e anche grazie all’aiuto degli adulti, possiedono tutte le risorse per affrontare e risolvere da soli i loro problemi… che sono problemi da bambini.

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