Whatsapp: non sei obbligato a rispondere subito

Whatsapp = app di messaggistica istantanea.

Dimmi un po’, non succede anche a te di ricevere un messaggio su Whatsapp e avere la tendenza a rispondere istantaneamente? O di aspettarti in altri casi una risposta immediata da qualcuno?

Anche perché c’è quella diabolica spunta blu che segnala quando un messaggio è stato letto; a meno che non l’abbiamo disattivata nelle impostazioni, il che significa che gli altri non vedranno più se noi avremo letto o no quel messaggio, ma neppure noi potremo più vedere se gli altri l’avranno letto oppure no.

La spunta blu: nel momento in cui noi leggiamo un messaggio, chi ce l’ha mandato può vedere se l’abbiamo letto, e a quel punto può pensare: “Ecco, l’ha letto, bene… quindi ora può rispondermi…”, e magari rimane in attesa.

E così la tentazione è quella di rispondere, perché potremmo pensare: Accidenti, ora che lui ha visto che io ho letto, magari se non rispondo subito si chiederà come mai non ho ancora letto…

Paolo Crepet racconta un episodio emblematico. Si trovava in treno e due persone discutevano tra loro animatamente: “Hai visto? Accidenti, ma hai visto?? ha letto il messaggio da 3 minuti… e non mi ha ancora risposto!”

E chissà se anche a noi non è accaduto lo stesso… non perché abbiamo fatto scenate, ma semplicemente perché abbiamo pensato la stessa cosa:

Come mai non mi ha ancora risposto?!?

Se poi oltre alla spunta blu, vediamo anche che l’altra persona è online, allora può veramente scattare la paranoia!

Quest’oggi vorrei lanciarti questo semplice messaggio: possiamo provare a non sentirci in dovere di rispondere subito. E a non pretendere che le persone ci rispondano subito. Ce la possiamo fare 😉

O meglio: a volte può essere molto utile rispondere subito. Ma possiamo smettere di sentirci sempre e comunque in dovere di rispondere subito.

E quand’è che diventa particolarmente importante smettere di farlo?

Quando ci accorgiamo che, specialmente nei confronti di qualcuno, ci sentiamo a disagio se non gli rispondiamo subito: potrebbe essere indice di un rapporto sbilanciato, di una relazione in cui ci sentiamo obbligati a fare qualcosa, e fare una cosa per obbligo senza poter avere la scelta di fare diversamente dovrebbe già essere qualcosa che ci fa accendere un campanello d’allarme.

In quel caso, non rispondere subito serve per più di un motivo:

  • serve a me: mi serve per smarcarmi da quella relazione, per imparare a non sentirmi obbligato a rispondere subito, e in certi casi, pensare di poter proprio non rispondere. Una volta un seminarista mi ha raccontato che qualche sera prima era rimasto sveglio fino a tardi per stare vicino ad una persona in difficoltà. Penso sia capitato a tutti. Le urgenze sono urgenze, per carità: se una persona mi videochiama mentre è in bilico sul cornicione di un palazzo, ok, mollo tutto e metto in conto di passare la notte in bianco per salvarlo. Ma non credo che tutti i messaggi che riceviamo alle 11 di sera siano improrogabilmente urgenti, e credo non ci sia nulla di male nel rispondergli il mattino seguente. A volte invece gli rispondi subito, e lui ti risponde subito di nuovo… e in un attimo ti trovi ancora sveglio alle 2 di notte… con in mano cosa? 2 o 3 ore in cui ci si è scritti 10 messaggi, rischiando quasi una notte insonne, quando magari bastavano 15 minuti di telefonata per capirsi meglio e dialogare più fruttuosamente.
  • non rispondere subito non serve soltanto a me, ma serve anche a chi ha scritto: serve per fargli capire che non si deve sempre aspettare una risposta immediata; serve a dare dei confini, a fare capire all’altro che non è detto che siamo sempre disponibili, a qualunque ora del giorno e della notte, che come tutti anche noi abbiamo dei tempi di lavoro, di riflessione, di svago, e poi anche dei tempi per rispondere ai messaggi.
  • infine, non rispondere subito serve a lasciare un tempo di riflessione, sia a me, sia alla persona che mi ha scritto. Una volta scrivevamo le lettere, e tra una e l’altra passavano anche diverse settimane; tempo di attesa, di riflessione, di approfondimento; e quanta emozione nell’aprire una risposta attesa anche per mesi. Con il messaggio istantaneo rischiamo di non avere più il tempo di far decantare sia le domande, sia le risposte.

Messaggi istantanei: gran bell’invenzione, ma a volte anche gran bel problema, perché quelle app sono progettate per renderci dipendenti dipendenti da esse.

Ma noi possiamo diventarne consapevoli e mettere in atto strategie che ci aiutino a rimanere liberi, e ad utilizzare il mezzo in funzione di una comunicazione sana, cercando di non diventare noi stessi schiavi di quel mezzo.

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