Appello urgente a tutte le mamme e papà

“Descrivete un’invenzione che non vi piace”. È il titolo del tema che una maestra ha dettato alla sua classe di bambini di 7 anni. Ed ecco cosa ha scritto uno dei bambini:

Odio il cellulare di mia madre.
I miei genitori sono sempre allo smartphone.

Odio i telefonini perché i miei genitori ci passano tutto il giorno. E’ veramente una brutta abitudine. Odio lo smartphone di mia mamma, vorrei che non lo avesse mai comprato, che non ne avesse mai avuto uno,

Bambino

Così ha scritto uno dei bambini, e la stessa cosa l’hanno scritta 4 bambini su 21. E così l’insegnante ha deciso di condividere il tema del bambino su Facebook, che è subito diventato virale.

Al termine del tema, il bambino ha disegnato un cellulare con una X sopra, e accanto il volto di un bambino arrabbiato e triste che dice LO ODIO.

Ora, immagina di essere lì che stai facendo una cosa, stai finendo di leggere una pagina, di stirare un paio di pantaloni, di scrivere un’email. O il film sta per finire o stai cucinando, studiando o lavorando. E immagina che arrivi tuo figlio e ti tiri per un braccio: “Papà… mamma… senti…”.

Ok, la prima volta ci giriamo e ascoltiamo cosa deve dirci.
Dopo 30 secondi è di nuovo lì a tirarci il maglio.

Scommetto che dopo poco tempo perderemo la pazienza, e ci sta.

“F.O.M.O.”: la paura di essere tagliati fuori

Ma allora perché ogni volta che arriva una dannata notifica, stiamo subito lì a dover vedere cosa ci hanno scritto? Non sappiamo chi, non sappiamo cosa… eppure siamo subito lì a guardare. Anzi, proprio perché non sappiamo chi e non sappiamo cosa, apriamo subito, perché abbiamo sempre l’ansia di perderci qualcosa, quella che viene tecnicamente chiamata fobia FOMO, Fear Of Missing Out, paura di perderci qualcosa, paura di rimanere tagliati fuori da qualcosa, paura di perderci una notizia importante.

Quel bambino ha lanciato il suo messaggio in bottiglia, la maestra ha colto il messaggio e l’ha rilanciato sul web.

Stare davvero con i propri figli

Mamme, papà. Non sono qui ad insegnarvi cosa dovete fare con i vostri figli.

Non sono qui a dirvi che vostro figlio e vostra figlia sono più importanti di qualunque messaggio su Whatsapp o stupido aggiornamento di stato di persone che sono tra i miei amici ma che magari non conosco neanche di persona.

Però una cosa vorrei dirvela: quando state con vostro figlio e vostra figlia, vi prego, stateci.

Stateci col cuore, stateci con la testa, stateci con lo sguardo, stateci con tutto voi stessi. Mica dovete starci sempre, chi l’ha detto. Ma quando potete e volete starci, togliete quelle dannate notifiche. State con loro, e basta.

E accorgetevi delle notifiche che i vostri figli vi stanno lanciando, magari in modo silenzioso.

Mamma, papà, tu avrai anche 1.000 amici su Facebook, ma io ora ho bisogno di te, ho bisogno che mi guardi, perché se io mi sento guardato, faccio le cose bene e cresco serenamente… Mamma, papà… rallenta… guardami negli occhi… chiedimi cosa sto facendo… accucciati a giocare con me.

Perché io non ho bisogno di 1.000 amici su Facebook, ho bisogno di mamma e papà qui vicini a me.

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