Sai esprimere i tuoi bisogni?

Ti è mai capitato di lamentarti perché ti senti non capito, o perché hai bisogno di qualcosa ma nessuno lo capisce? Allora credo che ti incuriosirà questa storia vera che ha dell’incredibile.

Una ragazza di 14 anni aveva una sorella che aveva subito un’intervento di appendicite; dopo l’intervento, alla sorella regalarono un borsellino. Quando lo vide, anche la ragazza desiderò tantissimo averne uno, ma non ebbe mai il coraggio di chiederlo in modo esplicito.

Indovina un po’ cosa fece? Iniziò ad accusare dolori alla pancia, e portò avanti la sua commedia fino al punto che i dottori decisero effettivamente di asportarle l’appendicite.

Dopo l’intervento, anche a lei regalarono il tanto desiderato borsellino. In quel mentre entrarono due infermiere e le misero il termometro in bocca. La ragazza non poteva parlare, ma alzò il borsellino per mostrarlo felice all’infermiera, la quale le disse: “È per me? davvero? Grazie!”, e glielo prese dalle mani.

La ragazza non ebbe il coraggio di dirle che in realtà voleva solo mostrarglielo e di chiederle di restituirglielo.

Probabilmente anche a voi sembra inverosimile che un’appendicite venga esportata per un capriccio. Eppure si tratta di una storia vera, accaduta alla madre di Marshall Rosenberg, il padre del metodo della comunicazione non violenta. Visto che Marshall è nato nel 1934, l’episodio potrebbe essersi svolto nei primi decenni del secolo scorso.

Discorsi medici a parte, l’episodio viene raccontato da Rosenberg stesso nel suo libro “Le parole sono finestre oppure muri“, splendido libro, nel capitolo relativo al saper esprimere i propri bisogni.

Rosenberg racconta anche un altro episodio in cui è nuovamente protagonista la madre: partecipando ad uno dei seminari tenuti dal figlio sulla comunicazione non violenta, a un tratto la madre si sentì quasi male, e successivamente ne spiegò così il motivo:

Ho appena compreso che per 36 anni sono stata arrabbiata con tuo padre perché lui non soddisfaceva i miei bisogni, e ora mi rendo conto che non gli ho mai detto chiaramente, neanche una volta, quali erano”.

Mamma di Marshall Rosenberg

Rosenberg stesso racconta che non aveva mai sentito sua madre esprimere con chiarezza i suoi bisogni a suo padre: faceva tanti giri di parole, mandava indizi, ma non esprimeva mai chiaramente ciò di cui aveva bisogno.

Ti è mai capitato di lamentarti perché ti senti non capito, o perché hai bisogno di qualcosa ma nessuno lo capisce?

Magari in coppia, ti succede mai di aspettarti qualcosa dal tuo partner, senza che l’altro se ne accorga?

Più frequentemente sono le donne che esprimono lamentele del tipo:

– Ho cercato di farglielo capire in tutti i modi, ma non c’è verso!

…salvo poi rendersi conto, riflettendo meglio, di non aver mai espresso in modo esplicito i propri bisogni.

A volte ci aspetteremmo quasi che gli altri ci leggessero nel pensiero, intuissero ciò di cui abbiamo bisogno e ce lo dessero senza bisogno che noi comunicassimo le nostre necessità.

Dobbiamo farcene una ragione: gli altri non hanno la sfera di cristallo e non ci sanno leggere nel pensiero!

Ti capita mai di avere una necessità e di tenertela dentro, senza avere il coraggio o trovare le parole per esprimere il tuo bisogno?

Pensi che sia importante esprimere i propri bisogni oppure anche tu vorresti che gli altri li indovinassero, magari senza arrivare a simulare un’appendicite, ma facendoti comunque venire mal di stomaco perché ti sembra di non essere esaudito nelle tue necessità?

Per quale motivo pensi che ciò accada?

Come dice Gesù, non sarebbe forse meglio chiedere, quando vogliamo ricevere?

“Chiedete e vi sarà dato; bussate e vi sarà aperto; cercate e troverete”.

Luca 11,9

E ricorda: se hai bisogno di un borsellino, farti operare di appendicite potrebbe non essere la soluzione migliore 😉

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